Europee, Carlo Fidanza in Europa il modello Meloni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Europee, Carlo Fidanza (FdI): porteremo in Europa il modello Meloni

Carlo Fidanza

Intervista esclusiva, le parole di Carlo Fidanza: “Il voto è l’occasione per dare una svolta alla destra europea”.

L’esito delle elezioni europee potrebbe cambiare davvero il corso dell’Europa? 

Gran parte degli italiani, e buona parte degli europei dalle Alpi ai Pirenei, lo sperano da oltre vent’anni, spesso con ragioni opposte. Ma un fatto e’ certo: mai come ora, il rinnovo del Parlamento europeo ha suscitato tante aspettative di cambiamento nella governance e negli orientamenti della gestione comunitaria. “Per il governo Meloni e il centro destra europeo – spiega a NewsMondo.it Carlo Fidanza, già capo della delegazione di Fratelli d’Italia a Strasburgo e ora ricandidato nella Circoscrizione Nord Ovest alle spalle della premier Giorgia Meloni – c’è l’occasione per creare una nuova maggioranza conservatrice, ispirata da principi meno coercitivi, invasivi e insostenibili per le realtà socioeconomiche di nazioni come l’Italia. 

Quello a cui puntiamo, e’ una maggioranza di centrodestra, come quella che abbiamo costruito in Italia con il voto del settembre 2022, che mandi definitivamente all’opposizione le sinistre. Poter contare a Bruxelles su una maggioranza che parli la nostra stessa lingua significherebbe poter difendere ancora meglio gli interessi italiani, a partire dalla difesa di chi produce fino alla difesa dei confini europei e italiani dall’immigrazione incontrollata. Rivedere le regole non basta: devono cambiare anche le politiche comunitarie”. 

Lei da dove intende ricominciare, quando tornerà a Strasburgo?

Dalla stessa agenda su cui ho lavorato finora, contando, e sperando, di avere dal voto degli italiani una più forte rappresentanza del governo Meloni nel Parlamento europeo. Ci siamo sempre battuti per tutelare gli interessi dell’Italia in Europa, ma e’ stata una sfida solitaria: a difendere il lavoro degli italiani non e’ la sinistra, ma il centro-destra. Collaborare con il Pd e le forze d’opposizione, anche su tematiche di rilevanza generale, salvo rare eccezioni e’ stata di fatto una missione impossibile. 

Quali sono gli obiettivi prioritari su cui si e’ impegnato con gli italiani?

Con il voto del prossimo week end, si può cambiare direzione rispetto a questi ultimi cinque anni nei quali la sinistra rosso-verde di Timmermans e compagni, con la grave complicità di liberali e popolari, ha imposto la sua folle ideologia ultra-ambientalista, senza mai tenere conto dei risvolti socio-economici dei provvedimenti portati avanti. Andando avanti di questo passo avremmo la desertificazione agricola e industriale del nostro continente, proprio mentre i giganti asiatici e gli Usa investono risorse straordinarie per sostenere le loro imprese aggredendo i nostri mercati. Lo abbiamo visto nel settore automobilistico, condannato a una transizione verso l’”elettrico tutto e subito” assolutamente insostenibile per imprese e cittadini. Lo abbiamo visto con l’attacco sferrato alle nostre abitazioni attraverso la direttiva “case green”. E lo abbiamo visto nella guerra senza quartiere alla nostra agricoltura, che porterebbe a sostituire i nostri prodotti con quelli importati da fuori Ue e meno sani e sostenibili dei nostri. Tutti provvedimenti folli che devono essere rivoltati come un calzino, se vogliamo garantire un futuro all’Europa.

Quali sono le scadenze rilevanti per ottenere o negoziare dei cambiamenti sulle direttive green nei trasporti e sulle politiche agricole? 

Sull’adozione forzata dell’auto elettrica, puntiamo a negoziare modifiche con la clausola di revisione del 2026: faremo di tutto per convincere l’Europa ad abbandonare la politica suicida della messa al bando dei motori a combustione interna. Non si tratta solo di rispettare il principio della libertà di scelta del consumatore, ma anche di tutelare un’intera filiera di eccellenza della meccanica e della motoristica made in Italy.

Ma il problema va anche oltre. Serve un’Europa che faccia meno e faccia meglio: bisogna essere capaci di fare sintesi laddove è importante stare insieme, come politica estera e difesa. Al contrario, su certe tematiche si dovrebbe fare un passo indietro e lasciare più spazio alle specificità dei singoli governi.

A che cosa si riferisce?

Ad esempio, sulla transizione ecologica. Le piccole e medie imprese dell’agricoltura e di altri settori sono state bersagliate da questa ideologia che nulla ha a che vedere con la giusta sensibilità che tutti quanti noi abbiamo per una natura che sia pulita più possibile, non si è tenuta assolutamente in considerazione la necessità di garantire la sostenibilità economica e la competitività delle nostre imprese, nel nome di un’ideologia che ci condanna a nuove dipendenze strategiche. Ci siamo liberati a fatica della dipendenza dal gas russo dopo la guerra in Ucraina e ci stiamo consegnando mani e piedi ai cinesi.

Come giudica l’esperienza europea che ha accumulato con Fratelli d’Italia a Strasburgo?

In questa legislatura appena conclusa ho svolto il ruolo di Capodelegazione guidando la pattuglia degli eurodeputati di FdI che, con il voto, sono certo sia destinata a moltiplicarsi e diventare una delle più numerose del Parlamento europeo. Mi sono occupato di tutti i temi cruciali per l’Italia e di decine di provvedimenti fondamentali per il nostro futuro. Ho accompagnato Giorgia Meloni nel percorso che l’ha portata a diventare Presidente dei Conservatori europei e oggi tutto questo lavoro mi è stato riconosciuto con il ruolo di secondo capolista nella nostra circoscrizione, dietro a Giorgia, che ringrazio per questo riconoscimento.

Nei prossimi cinque anni ci sarà bisogno di esperienza e di determinazione, personalmente non vedo l’ora di tornare a Bruxelles a battermi per l’Italia.

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ultimo aggiornamento: 4 Giugno 2024 18:10

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